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Marcos

Il sogno zapatista

 


INDICE.

Prefazione

Il mondo di nuovo incantato
Marcos e i suoi specchi
Il passo avanti degli zapatisti
L'indio, moderno emblema dell'universale
Una ribellione che viene dai confini. I dati
Lo sconvolgimento del mondo maya
La metamorfosi della lotta armata
Democrazia, comunità e nazione
Pericoli e incertezze
Il mondo di nuovo incantato parte da La Realidad.

«C'è spazio per molti mondi nel mondo che vogliamo»
La preistoria (il nucleo iniziale marxista-leninista)
Ultimo addio a Che Guevara
L'incontro con le comunità indie
Marcos e i suoi
L'insurrezione
Dallo zapatismo armato allo zapatismo civile
Etica, comunità e democrazia
Lo zapatismo oggi: urgenza di una definizione
Quali cambiamenti?
Una Vandea progressista?
Populismo, nazione, marxismo
La caduta del muro di Berlino e Cuba, viste dal deserto della solitudine
La guerra dei simboli e dell'informazione
«Marcos deve sparire».

Postfazione
«Voi lottate per prendere il potere. Noi per la democrazia, la libertà e la giustizia»

PREFAZIONE
Non mi è possibile fare qui l'elenco di tutti i familiari, amici e colleghi che ho chiamato a raccolta per portare a termine questo libro, perché sono troppo numerosi. Vorrei che tutti si sentissero certi della mia gratitudine.

In primo luogo vorrei ringraziare quanti hanno partecipato più da vicino alla realizzazione dell'impresa: Yves Ajchenbaum, al quale devo l'idea del progetto; Fran‡ois Lartigue, che mi ha fatto da guida nella sterminata bibliografia esistente sul Chiapas e che, con la sua finissima conoscenza del Messico e la pratica rigorosa del dubbio sistematico mi ha evitato numerosi errori di interpretazione; Marina Vasseur, che non solo ha trascritto con cura ore e ore di conversazione, ma mi ha anche aiutato con i suoi commenti penetranti.

Un ringraziamento speciale a Maurice Najman, che è stato così gentile da accompagnarmi nel mio secondo soggiorno a La Realidad, per condurre insieme i colloqui.

Questo lavoro è stato compiuto nell'ambito del Centre d'analyse et d'intervention sociologiques (CADIS), dell'Ecole des hautes études en sciences sociales e del Centre national de la recherche scientifique, al quale appartengo. Il direttore di quest'ultimo, Michel Wieviorka, ha subito afferrato l'importanza del progetto, concedendomi il tempo libero necessario per attuarlo; il suo appoggio e i suoi commenti mi sono stati essenziali. Altrettanto essenziali sono state le conversazioni avute con Alain Touraine, specialmente nel Chiapas durante l'Incontro intergalattico dell'estate '96.

Molti altri hanno reso possibile l'attuazione del progetto; in particolare voglio ringraziare Il n Bizberg, ex direttore del Centro de Estudios Internacionales del Colegio de México, Pablo Gonz lez Casanova, direttore del Centro de Investigaciones Interdisciplinarias en Ciencias y Humanidades dell'Universidad Nacional Autonoma Metropolitana (UNAM), e inoltre Tessa Brisac, Carmen Castillo, Marc Semo, Anna Spadolini e Alain Breton (che, fra l'altro, ha contribuito alla realizzazione della cartina 2).

Grazie soprattutto a mia moglie, per tutto quanto, e a mia figlia Agnès: è con lei e attraverso i suoi occhi di adolescente che ho scoperto La Realidad durante il nostro «viaggio intergalattico». Grazie infine a Marcos per avere raccolto la sfida che gli ho proposto; a lui, al comandante Tacho e al maggiore Moisés esprimo la mia riconoscenza per l'accoglienza e la fiducia che hanno dimostrato a Maurice Najman e a me, durante il nostro soggiorno nel piacevole villaggio di La Realidad - vicino al loro quartier generale - a fine agosto, nel 1996. Resta inteso che le mie affermazioni e le mie analisi non li impegnano in alcun modo, così come io non condivido tutte le opinioni da loro espresse in queste pagine.

Il presente volume prosegue la riflessione cominciata nelle mie due opere precedenti: "La guerre en terre maya" (Karthala, 1992) e "Violence de la modernité en Amérique latine" (Karthala, 1994). I miei lavori non ambiscono certo a individuare una soluzione ai drammi, ai dilemmi, agli abbozzi di progetto, agli interrogativi e alle speranze suscitati dalle esperienze da me analizzate in questi volumi, dedicati rispettivamente al conflitto guatemalteco e ai moderni movimenti degli indios nell'America latina in generale. Lo zapatismo porta con sé più domande che risposte: è il suo limite e anche il suo motivo di interesse, la sua originalità.

Questo libro raggiungerebbe il suo scopo se riuscisse a contribuire, sia pure in misura limitata, a far comprendere lo zapatismo a chi non è zapatista, ed eventualmente anche agli stessi zapatisti, così come auspica Marcos.

Lo dedico alla memoria dei miei genitori, che a loro volta hanno cercato di conciliare identità culturale, integrazione nazionale e scommessa sulla modernità, con altre modalità e in condizioni meno estreme rispetto a quelle del Chiapas, e tuttavia in un contesto difficile.

Y.L.B.

 


Ultima modifica 12.12.2003