Il programma del Parti Ouvrier

Marx-Engels (1880)

 


Questo documento fu redatto nel maggio 1880, quando il leader operaio francese Jules Guesde andò a trovare Marx a Londra. La prima parte fu dettata dallo stesso Marx, mentre le altre due, riguardanti le richieste minime in campo tanto economico quanto politico, furono formulate congiuntamente da Marx, Guesde, Engels e Paul Lafargue, il quale, con Guesde, stava divenendo una delle principali figure dell'ala marxista del socialismo francese. Il programma venne adottato, con qualche emendamento, dal congresso di fondazione del Parti Ouvrier (PO) a Le Havre nel novembre 1880.
Riguardo il programma Marx scrisse: "questo assai breve documento consiste, nella sua sezione economica, di richieste scaturite unicamente dal movimento operaio stesso. C'è, in aggiunta, un passaggio introduttivo di poche linee in cui viene definito l'obiettivo comunista" [1]. Engels descrisse la prima sezione, la più vasta, come "un raro capolavoro di argomenti convincenti, scritto in modo succinto e chiaro per le masse; io stesso son rimasto stupefatto da questa breve formulazione" [2] e, più tardi, nella sua critica alla bozza del programma di Erfurt del 1891, raccomandò la sezione economica ai socialdemocratici tedeschi [3]. Dopo che il programma venne accettato, però, crebbe, tra Marx ed i suoi sostenitori francesi, un contrasto riguardo l'intento del programma minimo. Laddove Marx giudicava questo come un mezzo pratico di agitazione formato obiettivi raggiungibili all'interno della struttura capitalista, Guesde espresse un punto di vista assai differente: "non dando credito alla possibilità di poter ottenere tali riforme dalla borghesia, Guesde le considerava non come un programma di lotta pratico, ma semplicemente [...] come un'esca con la quale allontanare gli operai dal radicalismo". Il rifiuto di concedere tali riforme avrebbe, secondo Guesde, "liberato il proletariato" dalla sua ultima illusione riformista, convincendolo dell'impossibilità di evitare un '89' operaio" [4]. Accusando Guesde e Lafargue di "mercanteggiamento rivoluzionario" e di negazione del valore della lotta riformista, Marx fece la famosa osservazione che, se la loro politica rappresentava il marxismo, "Tout ce que je sais, c'est que je ne suis pas Marxiste" ("Tutto quel che so, è che non sono marxista") [5].
Come appendice al testo, si veda anche la lettera di Marx a Sogre del 5 novembre 1880.
Trascritto e tradotto, dalla verione in inglese presente sul MIA, da Mishù, Ottobre 2000


 

Considerando,

Che l'emancipazione della classe produttrice è l'emancipazione di tutti gli esseri umani senza distinzione di sesso o razza;

Che i produttori possono essere liberi solo quando sono in possesso dei mezzi di produzione (terra, officine, navi, banche);

Che esistono solo due forme in cui i mezzi di produzione possano appartenergli:

(1) La forma individuale, mai esistita a livello generalizzato ed eliminata in modo crescente dal progresso industriale;

(2) La forma collettiva, i cui elementi materiali ed intellettuali sono costituiti dallo stesso sviluppo della società capitalista.

Considerando,

Che tale appropriazione collettiva può svilupparsi solo attraverso l'azione rivoluzionaria della classe produttiva - o proletariato - organizzato in un distinto partito politico;

Che tale organizzazione deve essere perseguita con tutti i mezzi che il proletariato ha a sua disposizione, incluso il suffragio universale, il quale verrà trasformato, dallo strumento di inganno che è stato finora, in strumento d'emancipazione;

Gli operai socialisti francesi, adottando come obiettivo dei loro sforzi l'espropriazione economica e politica della classe capitalista e la restituzione alla comunità di tutti i mezzi di produzione, hanno deciso, come strumento d'organizzazione e di lotta, di partecipare alle elezioni con le seguenti richieste immediate.  

 

A. Sezione Politica

(1) Abolizione di tutte le leggi su stampa, riunioni e associazione, e soprattutto della legge contro l'Associazione Internazionale degli Operai. Soppressione del livret [6], quella forma di controllo amministrativo sulla classe operaia, e di tutti gli articoli del Code [7] che stabiliscono l'inferiorità dell'operaio rispetto al capo, e della donna rispetto all'uomo;

(2) Confisca delle risorse degli ordini religiosi e restituzione alla nazione dei "beni detti essere manomorta, mobili e immobili" (decreto della Comune del 2 aprile 1871), inclusi tutti gli edifici industriali e commerciali di tali enti;

(3) Soppressione del debito pubblico;

(4) Abolizione dell'esercito permanente e armamento generale del popolo;

(5) Che la Comune sia padrona della propria amministrazione e della propria polizia.  

 

B. Sezione Economica

(1) Un giorno di riposo la settimana o divieto legale per i datori di lavoro di imporre lavoro per più di sei giorni su sette. - Riduzione per legge della giornata lavorativa a otto ore per gli adulti. - Divieto per i ragazzi minori di quattordici anni di lavorare in officine private; e, tra i quattordici ed i sedici anni, riduzione della giornata lavorativa da otto a sei ore;

(2) Sorveglianza protettiva degli apprendisti da parte delle organizzazioni operaie;

(3) Salario minimo legale, determinato annualmente in base al prezzo locale del cibo, da parte di una commissione statistica operaia;

(4) Divieto legale per i padroni di impiegare lavoratori stranieri ad un salario inferiore a quello dei lavoratori francesi;

(5) Uguale paga per uguale lavoro, per operai di ambo i sessi;

(6) Istruzione scientifica e professionale di tutti i bambini, il cui sostentamento è responsabilità della società, rappresentata dallo stato e dalla Comune;

(7) Responsabilità della società per gli anziani ed i disabili;

(8) Divieto di ogni interferenza padronale nell'amministrazione delle società operaie, società previdenziali, ecc., che vanno restituite al controllo esclusivo dei lavoratori;

(9) Responsabilità padronale in caso di incidenti, garantiti da una cauzione pagata dal datore di lavoro al fondo operaio in proporzione al numero di lavoratori impiegati ed alla rischiosità rappresentata dall'industria;

(10) Intervento degli operai nelle regolamentazioni speciali dei vari lavori; fine del diritto usurpato dai padroni di imporre penalità ai propri lavoratori nella forma di multe o riduzioni salariali (decreto della Comune del 27 aprile 1871);

(11) Annullamento di tutti i contratti che hanno alienato la proprietà pubblica (banche, ferrovie, miniere, ecc.) e sfruttamento di tutte le fabbriche possedute dallo stato da parte degli operai che vi lavorano;

(12) Abolizione di tutte le tasse indirette e trasformazione di tutte le tasse dirette in una tassa progressiva sui redditi superiori ai 3.000 franchi. Soppressione di tutti i lasciti ereditari per via collaterale [8] e di tutti i lasciti ereditari diretti superiori ai 20.000 franchi.

 

Note

1. Marx ed Engels, Selected Correspondence, 1975, p.312.

2. Ibid., p.324.

3. Engels, "Per la critica del progetto di programma del partito socialdemocratico (1891)".

4. Bernard H. Moss, L'origine del movimento operaio francese, 1830-1914.

5. Ibid. Questa osservazione di Marx è stata anche citata da Engels in una lettera a Conrad Schmidt datata 5 agosto 1890.

6. Il 'livret' era un certificato che ogni operaio era legalmente costretto a presentare quando veniva assunto per un nuovo lavoro, esso serviva a confermare che tutti i suoi debiti ed obblighi nei confronti del datore di lavoro precedente fossero stati espletati. Questa pratica fu finalmente abolita nel 1890.

7. Il Code Napoleon, il diritto francese.

8. Ovvero non destinati a discendenti diretti.

 


Ultima modifica 21.10.2000