La sacra famiglia

Friedrich Engels, Karl Marx (1844)


Tradotto da Enrico Leone (†1940) e trascritto da Leonardo Maria Battisti, giugno 2019


TERZO CAPITOLO. La profondità della Critica critica, ossia la Critica critica come signor J (Jungnitz?)

La lotta infinitamente importante sostenuta dal signor Νauwerk con la facoltà filosofica di Berlino non può rimanere incοntaminata dalla critica. Essa è già arrivata a qualche cosa di simile, ed i fati del signor Νauwerk devono essere messi come sfondo, per fare tanto maggiormente risaltare la sua destituzione di Bonn. Siccome la critica è abituata a considerare la storia di Bonn come l'avvenimento del secolo ed ha già scritto la Filosofia della destituzione della critica, era perciò da attendersi che essa in modo analogo costruirebbe filosoficamente fin nei suoi minuti particolari la “collisione„ di Berlino. Essa dimostra a priori che tutte questo doveva accadere così e non altrimenti; e infatti:

1°, perché la facoltà filosofica non con un logico, nè con un metafisico, ma con un filosofo di Stato aveva dovuto “collidere„;

2°, perchè questa collisione non poteva essere del rigore né avere il carattere decisivo del “conflitto„ della critica con la teologia in Bonn;

3°, perchè la collisione propriamente era una stupidaggine, in quanto che la critica già nella sua collisione di Bonn aveva concentrato tutti i principî e ogni valore, ed ora la storia uniνersale non potrebbe essere che plagiaria della critica;

4°, perché la facoltà filosofica negli scritti del signor Nauwerk si vide attaccata;

5°, perché al signor Nauwerk null'altro rimaneva che ritirarsi volontariamerite;

6°, perché la facoltà doveva difendere il signor Nauwerk se non si vοleva annullare da sé stessa;

7°, perché l'intima “divisione nel seno della facoltà doveva necessariamente manifestarsi in guisa„ che la facoltà desse nel medesimo tempo ragione e torto tanto a Nauwerk che al governo;

8°, perchè la facoltà non trova negli scritti di Nauwerk alcun motivo poi suo allontanamento;

9°, da che è determinata la non chiarezza di tutto il voto;

10°, perché la facoltà crede, come autorità scientifica (!), riconοsciuta! assumere in esame il nocciolo della cosa: e finalmente;

11°, perché dopotutto la facoltà non vuole scrivere all'istesso modο del signor Nauwerk.

Queste importanti questioni tratta la critica per quattro pagine, con la più rara profondità, dimostrando, con la logica di Hegel alla mano, perchè tutto questo sia accaduto così, e nessun Dio avrebbe potuto disporre diversamente. La critica dice in un altro luogo che non è stata ancora riconosciuta alcuna epoca storica: la modestia le proibisce di dire che essa ha perfettamente riconosciuto per lo meno la sua propria collisione e quelle di Nauwerk, che è vero che non sono delle epoche, ma a suo modo di νedere però fanno epoca. La Critica critica ché ha in sè “il momento„ della profondità arriva alla serenità della conoscenza (“Ruhe des Erkennens„).



Ultima modifica 2019.06.18