Progetto di risoluzione sul momento attuale e sui compiti del Partito

Vladimir Lenin (1908-1909)


Scritto tra la fine del 1908 e l'inizio del 1909 e pubblicato la prima volta nel 1929 nelle Opere complete, II e III edizione in lingua russa. Tratto da Lenin, Gli anni della reazione e della ripresa rivoluzionaria ("I classici del marxismo", 15), Roma, Edizioni Rinascita, 1950, pagg. 20-23.
Trascritto dicembre 1999.


La situazione politica attuale è caratterizzata dai seguenti tratti:

a) Il vecchio assolutismo feudale si sviluppa trasformandosi in monarchia borghese che maschera l'assolutismo con forme pseudocostituzionali. Il colpo di stato del 3 giugno e l'istituzione della III Duma sono un'aperta conferma e un aperto riconoscimento dell'alleanza dello zarismo con i latifondisti cento-neri e con gli alti strati della borghesia commerciale-industriale. Prendendo per necessità di cose la via dello sviluppo capitalistico della Russia e sforzandosi di proseguire proprio per la via che conserverebbe ai latifondisti feudali il potere ed i redditi, l'assolutismo si destreggia fra questa classe ed i rappresentanti del capitale. I piccoli disaccordi fra l'una e gli altri servono d'appoggio all'assolutismo il quale, insieme con queste classi, muove un'accanita lotta controrivoluzionaria al proletariato socialdemocratico ed ai contadini democratici che nella recente lotta di massa hanno dimostrato la loro forza.

b) Non diverso è il carattere borghese-bonapartista che distingue la politica agraria dello zarismo contemporaneo.

Esso ha perduto ogni fede nell'ingenua devozione delle masse contadine alla monarchia. Esso cerca l'alleanza con i contadini ricchi, abbandonando la campagna al loro saccheggio. L'assolutismo compie sforzi sovrumani per distruggere al più presto ogni possesso in comune delle terre, per consolidare esclusivamente la proprietà fondiaria privata. Tale politica inasprisce cento volte di più tutte le contraddizioni del capitalismo nella campagna e accelera la divisione delle campagne in un'infima minoranza di reazionari e in una massa proletaria e semiproletaria rivoluzionaria.

c) La borghesia liberale, capeggiata dal partito dei cadetti, ha preso la via della controrivoluzione fin dai primi grandi movimenti rivoluzionari delle masse e continua a battere questa via, avvicinandosi ancor più agli ottobristi [1], e con la sua agitazione zarista-nazionalista - che esprime lo sviluppo della propria coscienza di classe - rende, di fatto, un servizio all'assolutismo ed ai latifondisti feudali.

d) Le masse contadine, malgrado tutte le persecuzioni contro gli elementi democratici delle campagne, continuano - come attesta anche la loro rappresentanza iugulata e mutilata alla III Duma - ad essere, malgrado tutte le loro esitazioni, per la rivoluzione agrario-democratica la quale, distruggendo completamente il possesso fondiario latifondista, assicurerebbe lo sviluppo più rapido, ampio e libero delle forze produttive della Russia capitalista. La legge del 22 (9) novembre non fa che affrettare la divisione delle masse contadine in forze implacabilmente nemiche e politicamente coscienti.

e) Sul proletariato è caduta e cade la maggior parte dei colpi dell'assolutismo e, ad un tempo, del capitale che si unifica ed avanza rapidamente. Ciononostante, il proletariato conserva, in confronto con le altre classi, la massima unità e la massima fedeltà al suo partito di classe, con il quale la rivoluzione l'ha saldato. Il proletariato continua la lotta per i suoi interessi di classe ed approfondisce la sua coscienza socialista di classe, rimanendo la sola classe capace di dirigere coerentemente la nuova lotta rivoluzionaria.

f) È insomma incontestabile che i compiti obiettivi della rivoluzione democratica borghese in Russia restano insoluti. La crisi economica, la disoccupazione e la fame persistenti dimostrano che la nuova politica dell'assolutismo non può assicurare le condizioni dello sviluppo capitalistico della Russia. Questa politica conduce inevitabilmente all'approfondimento del conflitto esistente tra le masse democratiche e le classi dirigenti, all'aumento del malcontento in nuovi strati della popolazione, all'acutizzazione ed all'approfondimento della lotta politica delle diverse classi. In questa situazione politica ed economica matura inevitabilmente una nuova crisi rivoluzionaria.

g) Il generale inasprimento della situazione sul mercato mondiale - che si spiega soprattutto con gli spostamenti dovuti alla crisi che si è manifestata nel 1908 in forma di depressione della situazione industriale nell'Europa occidentale e con i movimenti rivoluzionari in Oriente che rappresentano la creazione di stati capitalistici nazionali - rafforza la concorrenza, conduce a più numerosi attriti internazionali, aggravando così le contraddizioni di classe tra la borghesia ed il proletariato e rendendo sempre più rivoluzionaria la situazione generale mondiale.

In conseguenza di un siffatto stato di cose, la conferenza panrussa del P.O.S.D.R. ritiene che, nel momento presente, i compiti principali del partito siano i seguenti:

1) Chiarire alle grandi masse popolari il significato e la portata della nuova politica dell'assolutismo e della funzione del proletariato socialista il quale, conducendo una politica classista indipendente, deve dirigere le masse democratiche dei contadini nella politica contemporanea e nella prossima lotta rivoluzionaria.

2) Studiare sotto tutti gli aspetti e popolarizzare largamente l'esperienza della lotta di massa del 1905-1907 che ha dato insegnamenti impareggiabili sulla tattica rivoluzionaria socialdemocratica.

3) Rafforzare il P.O.S.D.R., quale esso si è formato nel periodo rivoluzionario; conservarne le tradizioni di lotta implacabile così contro l'assolutismo e contro le classi reazionarie, come contro il liberalismo borghese; lottare contro l'abbandono del marxismo rivoluzionario, contro la mutilazione delle parole d'ordine del P.O.S.D.R. e contro i tentativi di sopprimere le organizzazioni illegali, tentativi che si producono fra certi elementi del partito caduti in preda alla disgregazione.

Oltre a ciò, è necessario tener presente che solo aiutando il processo che si delinea già chiaramente, del passaggio delle funzioni di partito nelle mani degli stessi socialdemocratici, solo creando e rafforzando le organizzazioni illegali del partito si può mettere il partito sulla giusta via del suo sviluppo.

4) Aiutare in tutti i modi la lotta economica della classe operaia, in accordo con le risoluzioni dei congressi di Londra e di Stoccarda [2].

5) Servirsi della Duma e della sua tribuna per la propaganda e per l'agitazione rivoluzionaria socialdemocratica.

6) All'ordine del giorno, si pone innanzi tutto un lungo lavoro di educazione, di organizzazione e di raggruppamento delle masse coscienti del proletariato. In seguito, subordinatamente a questo compito, è necessario estendere il lavoro, e specialmente il lavoro di propaganda e di agitazione a mezzo della stampa, fra i contadini e nell'esercito, e rivolgere inoltre la massima attenzione all'educazione socialista degli elementi proletari e semiproletari esistenti fra i contadini e nell'esercito.

Note

1. Membri dell'"Unione del 17 ottobre", costituita nel 1905 in seguito al manifesto imperiale, che, appunto in quella data, annunciava la convocazione della Duma. "L'unione", che sosteneva la monarchia costituzionale, rappresentava gli interessi del grande capitalismo industriale ed agrario.

2. I congressi dell'Internazionale che ebbero luogo rispettivamente nel 1890 e nel 1907.


Ultima modifica 03.02.2000