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Enciclopedia Marxista

Personaggi storici

B (2)

 
Babur, Muhammad
Baccarini Alfredo
Bachofen J. Jakob
Baffi Paolo
Bailly, Jean Sylvain
Baldissera Antonio
Baratieri Oreste
Barbès Armand
Barclay de Tolly, Michel
Baroche, Pierre Jules
Barrot, Camille H. Odilon
Bastiat Frédéric
Bastide Jules
Baze, Jean Didier
Bazoli Giovanni
Beaumarchais P.A. Caron de
Beaune Jean-B.-A. de
Bedeau, Marie A.
Bell Alexander Graham
Beneduce Alberto
Bennigsen, Levin A. T. Benoit d'Azy, Denis
Berlinguer Enrico
Bernadotte
Berryer, Antoine P.
Berthelot Pierre-Eugène-M.
Billault, A. A. Marie
Bissolati Leonida
Blind Karl
Blum Léon
Blum Robert
Blücher, Gebhard L. von
Blücher, Vassili K.
Boguslawski Albert von
Boisguillebert P. Le Pesant de
Bombacci Nicola
Bonaparte Jéróme
Bonomi
Borboni
Bréa Jean-Baptiste-Fidéle
Bright John
Broglie, duca di
Brousse Paul Louis
Bruno Giordano
Brusilov
Bryan
Bullejos José
Burenin Viktor Petrovich
Buridano Giovanni
Butenko Th.

Babur, Zaiìr ad-Din Muhammad (1483-1530),
fondatore dell'impero moghul (1526).

Baccarini Alfredo (1826-1890),
Ingegnere di Ravenna, politico liberale. Partecipò alla difesa di Bologna (1848); eletto deputato (1876), fu ministro dei Lavori Pubblici nei gabinetti Cairoli e Depretis (1878-1883). Nella fase pionieristica della telefonia, a lui si deve il disegno di legge che accordò a società italiane in alleanza con la Bell le prime concessioni delle segnalazioni telefoniche. Ostile al trasformismo, si dimise passando all'opposizione.

Bachofen Johann Jakob (1815-1887),
giurista svizzero, professore di diritto romano a Basilea.

Baffi Paolo (1911-1989),
Governatore della Banca d'Italia (1975-79). Si laureò in economia e commercio alla Bocconi (1932), dove fu assistente di statistica. Entrato alla Banca d'Italia (1936), ne percorse tutti i gradini della carriera. Direttore generale dal 1960; alle dimissioni del governatore G. Carli, gli subentrò per quattro anni. Uscito di scena, fu nominato governatore onorario della Banca d'Italia.

Bailly, Jean Sylvain (1736-1793),
astronomo francese, deputato nel 1789 agli Stati generali (poi trasformatisi in Costituente); durante la Rivoluzione francese il Bailly fu un moderato e ricoprì le cariche di presidente della Costituente e di sindaco di Parigi. Fu corresponsabile della sanguinosa repressione del luglio 1791 contro i cittadini riunitisi al Campo di Marte, dopo il tentativo di fuga del re per firmare una petizione repubblicana.

Baldissera Antonio (1838-1917),
Generale. Ufficiale dell'impero austroungarico, combattè in Boemia (1866); poi optò per l'esercito italiano. Partecipò alla spedizione in Eritrea (1888), divenne governatore della colonia. Dopo la sconfitta di Adua del gen. Baratieri, negoziò la pace con Menelik. Fu nominato senatore (1904).

Baratieri Oreste (1841-1901),
Generale. Volontario garibaldino (1860), passò poi nell'esercito regolare. Fu comandante delle truppe italiane in Eritrea (1891) e governatore della colonia (1892). Tentò la penetrazione in Etiopia senza successo (sconfitte di Amba Alagi, 1895; Mac-callé e Adua, 1896).

Barbès Armand (1809-1870)
Rivoluzionario francese; democratico piccolo-borghese; durante la monarchia di luglio fu uno dei capi dell'associazione segreta Societé des saisons; deputato dell'Assemblea nazionale costituente nel 1848; condannato al carcere a vita per aver partecipato alla dimostrazione popolare del 15 maggio 1848; amnistiato nel 1854; emigrato dopo l'amnistia, si ritirò dall'attività politica.

Barclay de Tolly, Michel (1759-1818),
principe e feldmaresciallo russo. Tra i generali di Alessandro fu indubbiamente il migliore: modesto, tenace, risoluto e pieno di saggezza.
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The New American Cyclopœdia.

Baroche, Pierre Jules (1802-1870),
Uomo politico francese, bonapartista, appartenne a vari governi dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851. Sotto la Monarchia di luglio fu seguace dell'opposizione dinastica. Dopo la rivoluzione di febbraio accettò la repubblica. Divenuto successivamente bonapartista aderì al colpo di stato e al Secondo Impero.

Barrot, Camille Hyacinthe Odilon (1791-1873),
avvocato orleanista, esponente dell'opposizione liberale sotto la Restaurazione e capo dell'opposizione dinastica sotto la Monarchia di luglio, durante la quale appoggiò il Thiers contro il Guizot. Partecipò all'agitazione dei banchetti. Quando, contrariamente alle sue intenzioni, questa si trasformò in un movimento insurrezionale, egli tentò invano di placare gli insorti e accettò da Luigi Filippo l'incarico di formare un governo, incarico concesso però troppo tardi, quando la situazione della monarchia era irrimediabilmente compromessa. Anziché divenir capo di un governo di "sinistra", com'egli desiderava, sotto la spinta dell'agitazione condotta nel 1847-1848 contro le forze più reazionarie, il Barrot giunse così al governo come esponente di queste, con l'appoggio di clericali come Falloux e di legittimisti come Berryer, contro i quali egli, liberale laico e "volterriano", aveva combattuto sotto la Restaurazione e la Monarchia di luglio. Il rapido susseguirsi degli avvenimenti e le esigenze dell'"ordine" avevano trasformato in trascurabili sfumature le sue differenze dagli avversari di un tempo. Rimase in carica fino all'ottobre del 1849. Ritiratosi in disparte dopo il colpo di stato, si riavvicinò a L. Napoleone nel 1870, nell'epoca dell'Impero liberale.

Bastiat Frédéric (1801-1850),
Economista francese, apologeta del capitalismo.

Bastide Jules (1800-1879),
Uomo politico e pubblicista repubblicano francese, uno dei redattori del giornale "Le National" (1836-1846); nel 1848 deputato dell'Assemblea nazionale costituente e ministro degli esteri.

Baze, Jean Didier (1818-1881),
avvocato orleanista, già partigiano dell'opposizione dinastica, deputato alla Costituente e alla legislativa. Esiliato dopo il colpo di stato del 2 dicembre.

Bazoli Giovanni (1935-),
Presidente di Banca Intesa. La famiglia Bazoli fa parte delle "famiglie cattoliche" bresciane, spesso intrecciate tra loro come i Montini, i Bazoli ed i Comadini.

Beaumarchais Pierre-Augustin Caron de (1732-1799),
Drammaturgo francese.

Beaune Jean-Baptiste-Augustin de (1796-1849),
Uomo politico francese, deputato legittimista all'Assemblea nazionale costituente nel 1848.

Bedeau, Marie Alphonse (1804-1865),
già distintosi in Algeria, dove fu nel 1847 governatore generale. Agendo con poco vigore contro gli insorti, nel febbraio 1848, egli si acquistò meriti presso i repubblicani. Ebbe vari incarichi militari dal Governo provvisorio. Vicepresidente della Costituente e della Legislativa. Fu repubblicano moderato e si avvicinò poi al "partito dell'ordine". Esiliato dopo il colpo di stato.

Bell Alexander Graham (1847-1922),
Fisiologo scozzese, inventore. Fu professore di fisiologia degli organi vocali all'università di Boston; l'attività di rieducatore di sordomuti lo portò a realizzare apparecchi in grado di rendere visibile il suono; giunse alla invenzione del telefono chiedendone il brevetto (1876). La Bell Telephon fu fondata con il sostegno delle principali banche bostoniane (1877); seppe così tradurre l'invenzione in poco tempo in attività industriale e introdurla tempestivamente in Europa.

Beneduce Alberto (1877-1944),
Presidente dell'IRI, alla sua fondazione. Laureatosi in matematica (Napoli, 1902). svolse attività di statistico al ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Interventista, collaborò con Stringher all'istituzione del Consorzio per Sovvenzioni su Valori industriali. Fu cons. deleg. dell'lNA (1916); deputato nel collegio di Casetta (1919), ministro del Lavoro e della Previdenza sociale con I. Bonomi (1921-22).

Bennigsen, Levin August Teophil, (1745-1826),
conte, generale russo
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The New American Cyclopœdia.

Benoit d'Azy, Denis (1796-1880),
industriale e finanziere, ispettore delle finanze sotto la Restaurazione e deputato legittimista sotto L. Filippo. Deputato e vicepresidente della Legislativa. Si ritirò dalla politica dopo il 2 dicembre.

Berlinguer Enrico (1922-1984),
leader del Partito Comunista Italiano durante i cosiddetti "anni di piombo". Sostenitore della "via italiana al socialismo" e dell' "eurocomunismo". Secondo queste teorie il sistema capitalista non portava più a crisi e a guerre e la rivoluzione socialista non era più necessaria alla classe operaia e alle masse popolari del nostro paese, le quali potevano risolvere i loro principali problemi strappando riforme su riforme fino a creare una società socialista. Trasformando la lotta per il socialismo in una battaglia elettorale per la conquista dello Stato borghese dall'interno della società civile, cercando di costruire la propria egemonia attraverso una peculiare «battaglia delle idee» ed una proposta di «riforma intellettuale e morale» in grado di ottenere il «consenso» delle masse circa una prospettiva socialista, Berlinguer ha rotto tutti i ponti con il marxismo, portando indietro di decenni il movimento operaio:
“Berlinguer ed Amendola ripetono, spesso malamente dato il loro grado di conoscenza specifica, quello che più organicamente, a cavallo del secolo, ha elaborato il revisionismo socialdemocratico.” Parassitismo sociale e lotta politica, Arrigo Cervetto (giugno 1976).

Bernadotte Jean Baptiste Jules (1764-1844),
maresciallo dell'impero francese, principe di Fonte Corvo e, con il nome di Carlo XIV Giovanni, re di Svezia e di Norvegia.
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The New American Cyclopœdia.

Berryer Pierre-Antoine Pierre (1790-1868),
avvocato legittimista, di tendenze liberali sotto la Restaurazione, sempre rieletto alla Camera sotto la Monarchia di luglio. Accettò di difendere L. Napoleone nel processo per il colpo di mano bonapartista di Boulogne. Deputato alla Costituente e alla Legislativa, fu escluso dalla vita politica dopo il 2 dicembre. Nel 1863 fu eletto nel Corpo legislativo e avversò la politica estera del Secondo Impero.

Berthelot Pierre-Eugène-Marcelin (1827-1907),
chimico francese, si occupò della storia della chimica.

Billault, Auguste Adolphe Marie (1805-1863),
avvocato orleanista deputato del partito di Thiers, sotto la Monarchia di luglio e poi deputato alla Costituente. Non fu eletto alla Legislativa. Fu ministro degli interni di Napoleone III dal 1854 al 1858.

Bissolati Leonida (1857-1920),
riformista italiano; dopo aver partecipato nel 1892 alla fondazione de il «partito» socialista che, divenuto dal 1895 «Partito Socialista Italiano», assunse una base teorica fondamentalmente marxista, per poi assumere successivamente posizioni riformiste. Fu direttore dell’Avanti! fino alle dimissioni del 1902 dovute alle critiche subite da parte dei rivoluzionari. Al congresso del Partito socialista dell'aprile 1904, Bissolati era per l'aperta ammissione del possibilismo parlamentare, o voto di appoggio a ministeri; nel 1910, a capo dei riformisti di estrema destra, era giunto a far propria la tesi di un ex-anarchico, Comunardo Braccialarghe,- che riconosceva la necessità della difesa della patria in caso di aggressione straniera, nel qual caso Bissolati aveva addirittura preconizzato l'abbandono del tradizionale voto socialista contro i bilanci militari. Nel 1912, al congresso di Reggio Emilia, sotto la pressione della sinistra, fu, insieme ai riformisti più dichiarati fautori della guerra e della collaborazione con il governo e la borghesia, espulso dal partito.

Blind Karl (1826-1907),
giornalista e scrittore tedesco; democratico, partecipò al movimento rivoluzionario del 1848. Negli anni '50 fu uno dei capi dell'emigrazione tedesca a Londra.
Il giudizio di Marx nei suoi confronti e assai severo: “Un'altra banda, come Blind, che vuole unire democrazia e patriottismo, si rende ridicola. [Blind è una] piccola pulce badese tenuta in caldo nella piscia democratica” (lettera ad Engels del 17 dicembre 1858).

Blum Léon (1872-1950),
riformista, membro del partito socialista francese a partire dal 1899, fu eletto deputato nel 1919 e, un anno dopo, divenne presidente del partito. Si oppose all'adesione di quest'ultimo all'Internazionale Comunista, decisa in occasione del congresso di Tours (dicembre 1920). In seguito si dedicò alla riorganizzazione delle file socialiste, divenendone la guida intellettuale. Capeggiò l'opposizione ai governi di destra di Millerand e di Poincaré e, nel 1924, appoggiò il cartello delle sinistre guidato da Herriot. Giocò un ruolo di primo piano all'interno dell'Internazionale operaia e Socialista (nuovo nome adottato dalla Seconda Internazionale al momento della sua riorganizzazione postbellica, nel maggio del 1923), dove sostenne la corrente riformista di sinistra. Favorevole all'unità d'azione con i comunisti, capeggiò, in nome delle «esigenze di difesa nazionale», il primo governo di Fronte Popolare in Francia nel 1936-37. Sostenne una politica di resistenza alla Germania nazista e nel 1940 votò a Vichy contro la concessione dei pieni poteri al maresciallo Pétain. Arrestato e processato, venne poi consegnato ai tedeschi che lo deportarono a Buchenwald. Liberato nel maggio del 1945, tornò ad essere il massimo dirigente del socialismo francese e nel 1946 formò per breve tempo un governo di transizione che favori la ricostruzione capitalistica del secondo dopoguerra.

Blum Robert (1807-1948),
"martire della rivoluzione tedesca, figlio di un povero bottaio a giornata che morì nel 1815. Allo scoppio della rivoluzione di febbraio del 1848 Blum divenne il punto di riferimento del partito liberale della Sassonia, fondò l'Associazione della patria e, in generale, si dimostrò un infaticabile agitatore. successivamente divenne membro del parlamento di Francoforte. Fu un oratore convincente, piuttosto teatrale e molto popolare. Blum si unì ai ranghi del corpo studentesco e diresse una barricata durante i combattimenti; dopo la conquista della città da parte di Windischgràtz, Blum sedeva conversando tranquillamente in un albergo di Vienna quando l'edificio fu circondato dai soldati ed egli fu fatto prigioniero. Portato di fronte alla corte marziale, rifiutò di rinnegare i suoi discorsi e le sue azioni e fu condannato al patibolo, sentenza poi tramutata in fucilazione". [tratto dalla voce scritta da Marx per la The New American Cyclopœdia.

Blücher, Gebhard Leberecht von, principe di Wahlstatt, (1742-1819),
feldmaresciallo prussiano
Per saperne di più si veda cosa di lui Marx ed Engels dicono nella The New American Cyclopœdia.

Blücher Vassili Konstantinovitch (pseudonimo Galine) (1889-1938),
Operaio, poi sottufficiale. Bolscevico dal 1916, ha diretto nel 1919 la 51° divisione dell'Armata Rossa. Consigliere militare in Cina dal 1924 al 1927; maresciallo dal 1934. Ha presieduto il tribunale che ha "giudicato" i capi dell'Armata Rossa nel 1938, è poi stato anch'egli vittime delle stesse purghe staliniane cui aveva collaborato.

Boguslawski Albert von (1834-1905),
Generale prussiano.

Boisguillebert Pierre Le Pesant de (1646-1714),
Economista francese, precursore dei fisiocratici, fondatore dell'economia classica borghese in Francia.

Bombacci (-),

Bonaparte Jéróme-Napoléon-Joseph-Charles-Paul, principe Napoleone (1822-1891),
Cugino di Napoleone III; deputato alla Costituente e alla Legislativa durante la II Repubblica; soprannominato Plon-Plon e principe "rosso".

Bonomi (-),

Borboni,
dinastia reale francese; regnò in Francia (1589-1792 e 1815-1830), in Spagna (1701-1931), nel Regno delle due Sicilie (1735-1860) e a Parma (1748-1859).

Bréa Jean-Baptiste-Fidéle (1790-1848),
Generale francese; nel 1848 partecipò alla repressione dell'insurrezione parigina di giugno e fu ucciso dagli insorti.

Bright John (1811-1889),
Industriale e uomo politico inglese, fu con Richard Cobden uno dei fondatori della Lega contro le leggi sul grano.

Broglie, Achille Charles Léonce Victor duca di (1785-1870),
già presidente del consiglio, ministro dell'istruzione, degli interni e degli esteri sotto Luigi Filippo. Deputato orleanista alla Legislativa. Si ritirò dalla vita pubblica dopo il colpo di stato.

Brousse Paul Louis (1854-1912),,
socialista francese, avvicinatosi agli anarchici bakuniniani dopo la Commune, negli anni dell'emigrazione in Spagna.

Bruno Giordano ,

Brusilov A.A. (-),
generale zarista russo.

Bryan ,
americano, "pacifista" negli anni precedenti la prima guerra mondiale. Secondo il giudizio di Trotsky, il pacifismo "d'opposizione" di Bryan fornì la più potente arma per l'adempimento di questo compito, cioè, l'addomesticamento delle masse con metodi militaristi. (Pacifismo come servo dell'imperialismo)

Bullejos José (1899-1974),
dirigente del Partito comunista spagnolo, convocato a Mosca nell'autunno del 1932 venne poi espulso dal partito, arrestato ed infine espulso dall'Unione Sovietica staliniana.

Burenin Viktor Petrovich (1841-1926),
pubblicista e poeta russo, collaboratore (dalla metà degli anni Settanta) del giornale reazionario Novoe Vremia (Tempi nuovi). Lenin si serve del suo nome per indicare i metodi polemici disonesti.

Buridano Giovanni,
filosofo scolastico francese del secolo XIV; famoso il suo esempio su un asino (conosciuto come Asino di Buridano), il quale, indeciso se mangiare la biada che aveva alla sua destra e quella che aveva alla sua sinistra, si lasciò morire di fame.

Butenko Th. (-),
fascista, entrato nel PCUS staliniano negli anni '30. Nelle parole di Boris Souvarine, “egli appartiene alla cinica generazione in stile GPU e formatasi alla scuola di Stalin” (poscritto al suo Stalin: A Critical Survey of Bolshevism, 1939)

 


Ultima modifica 25.06.2001