Archivio Internet dei Marxisti

Sezione italiana

Enciclopedia Marxista

Personaggi storici

A

 

Abd al-Mumin
Abd el-Kader
Abern, Martin
Achille
Adler Alfred
Adler Friedrich
Adler Max
Adler Victor
Adolfo G. Carlo Augusto
Agesilao
Agnelli Gianni
Agnelli Giovanni
Ailly, Pierre d'
Airey, Sir Richard
Albarracin Severino
Albert M. (Eberlein H.)
Albertario Davide
Albertini Luigi
Alekseevich, Peter [Pietro il Grande]
Alerini Charles
Alessandro I (Romanov)
Alessandro II (Romanov)
Alessandro III (Romanov)
Alexieviev M. V.
Alexinski G. A.
Althusser Louis
Amedeo I di Savoia
Amendola Giovanni
Andreyev, Leonid
Andropov, Yuri
Anglas, Jean G. B. d'
Anglès, Francoise Ernest
Anneke Friedrich
Annenkov P. W.
Anteo
Antonov Aleksandr S.
Antonov-Ovseyenko
Ansaldo Giovanni
Applegarth, Robert
Ardissone Vincenzo
Arsenio
Askew J. B.
Asquith, Herbert H.
Auer Ignaz
Austerliyz Friedrich
Aveling Edward Bibbins
Avilov N. P. (Glebov N.)
Avksentev Nikolai
Axelrod Pavel
Azaña Manuel y Diaz

Abd al-Mumin (1094-1163),
Califfo al-mohade.

Abd el-Kader (1808-1883),
Emiro algerino.

Achille,
Guerriero greco, personaggio dell’Iliade di Omero.

Abern, Martin (Abramowitz) (1898-1949),
nato in Romania. Giunse negli Stai Uniti all'età di quattro anni. A quindici anni si iscrisse all IWW. Allo scoppio della prima guerra imperialista mondiale, egli non rispose alla chiamata alle armi; per questo motivo dovette scontare ei mesi di carcere.
Si unì quindi all'ala sinistra del Partito Socialista statunitense ed in seguito al giovane Partito Comunista. All'età di 23 anni egli era il più giovane membro del CC di tale partito. A Chicago fu posto alla guida della lega giovanile del partito; qui incontrò l'ancora diciannovenne Max Shachtman.
Al Quarto Congresso dell'Internazionale Comunista, Abern fu delegato all'Internazionale giovanile.
Nel 1928 venne espulso dal partito per Trotskyismo. Quell'anno il Daily Worker parlò dei tre Trotskyisti - Cannon, Shachtman e Abern - come dei "Tre generali senza un esercito".
Insieme al canadese Maurice Spector e ad altri, Cannon, Shachtman e Abern fondarono a Chicago nel 1929 la Communist League of America. Nel 1938 i Trotskyisti, dopo essere entrati per un breve periodo nel Partito socialista americano, decisero di dar vita al Socialist Workers Party (SWP). Dopo la rottura avvenuta l'anno seguente Abern si unì a Shachtman per dar vita al Workers Party. La causa principale di questa rottura fu l'insistenza di Trotsky per una difesa incondizionata della Russia Sovietica staliniana. Cannon e la maggioranza del SWP appoggiarono tale politica, Shachtman, Abern, Gould, Glotzer invece la rifiutarono. Abern mantenne la leadership del WP fino alla su morte nel 1949.

Adler Alfred (1870-1937),
psichiatra che ha introdotto il concetto di complesso d'inferiorità. Sempre attento verso i problemi sociali, Adler ha sviluppato un approccio olistico ed umanistico verso di essi. L'aspirazione alla superiorità coesiste con un altro innato impulso: cooperare e lavorare con altre persone per il raggiungimento del bene comune, un impulso che Adler ha definito 'interesse sociale'. Lo stato di salute mentale è caratterizzato da ragione, interesse sociale e auto-trascendenza; quello di disordine mentale invece da senso di inferiorità, egocentrismo, senso di superiorità o bisogno di esercitare potere su altre persone. Gli psicoterapeuti adleriani dirigono l'attenzione del paziente sul fallimentare e nevrotico carattere delle proprie aspirazioni allo scopo di fargli superare il senso d'inferiorità. Una volta che il paziente è divenuto conscio di questo, esso viene aiutato ad acquisire una maggiore auto-stima, ad adottare obiettivi più realistici e comportamenti più utili e socialmente orientati.

Adler Friedrich (1879-1960),
figlio di Victor Adler, fu segretario del Partito socialdemocratico austriaco dal 1911 al 1916, anno in cui assassinò il Primo Ministro austriaco conte Stuergkh. Condannato alla pena di morte, la sua pena venne poi commutata all'imprigionamento. Liberato a seguito della Rivoluzione del 1918, fu tra i fondatori e capi dell'Internazionale due e mezzo.

Adler Max (1873-1937),
teorico e filosofo Austro-Marxista.

Adler Victor (1852-1918),
fondatore e leader della socialdemocrazia austriaca e membro dell'Internazionale socialista. Durante la prima guerra mondiale assunse posizioni social-scioviniste, dando il suo appoggio al conflitto.
Con queste parole Trotsky parla di lui ne La mia vita: "Victor Adler era sotto ogni rispetto ben al di sopra dei suoi colleghi; ma egli era stato a lungo uno scettico. Nella baruffa austriaca il suo temperamento combattivo era sprecato in piccole questioni. Le prospettive sul futuro erano oscure, ed Adler girava loro le spalle, qualche volta in modo dimostrativo. "Quello del profeta è un mestiere ingrato, specialmente in Austria", questo era il costante ritornello delle sue orazioni [...] Victor Adler era uno scettico, e come tale tollerava tutto ed adattava se stesso a tutto, specialmente allo spirito nazionalista che aveva corroso la socialdemocrazia austriaca fino al suo centro vitale".

Adolfo Guglielmo Carlo Augusto (1817-1905),
Duca di Nassau dal 1839 al 1866; granduca di Lussemburgo dal 1890 al 1902 con il nome di Adolfo V.

Agesilao (440-360 a.C),
Re di Sparta (399-360 a.C).

Agnelli Gianni (1921-2003),
industriale, nipote di Giovanni Agnelli. Dopo la scuola di Cavalleria di Pinerolo, si laurea in legge nell'università torine­se. Nella II GM è ufficiale di cavalleria sul fronte russo e in Tunisia, parte­cipa al Corpo italiano di liberazione. Alla fine della guerra è vicepresidente della FIAT, amm. deleg. (1963), subentra a Vittorio Valletta come presi­dente (1966). In seguito è presidente di Ifi, Ifi International, Fondazione G. Agnelli e Editrice La Stampa; membro di numerosi CdA e organismi economico-finanziari mondiali, fino al 1991 membro del CdA di Medio­banca e Credit. Ricopre la carica di presidente della Confindustria (1974-76); senatore a vita (1991), fa parte del gruppo misto. Lasciata la presiden­za della FIAT (1996), conservandone la carica di presidente onorario sino alla sua morte.

Agnelli Giovanni (1866-1945),
fondatore e presidente della FIAT. L'atto notarile della fondazione della FIAT fu firmato nella sede del Banco Sconto e Sete (1899); soci erano il conte Biscaretti di Ruffia, Agnelli, il conte Emanuele di Bricherasio e pochi altri. Sei mesi dopo era­no in costruzione le prime tre autovetture con 50 operai. Nel 1907 le fab­briche di auto erano 60, di cui 20 a Torino e 15 a Milano; se ne aggiunse­ro altre 18 nel 1908, la concorrenza si fece sentire. Agnelli portò avanti l'integrazione verticale e orizzontale; sviluppò una siderurgia autonoma, produsse buona parte delle macchine utensili, costruì l'impianto idraulico del Moncenisio per l'energia elettrica, con la Magneti Marelli creò l'indu­stria dei magneti e degli apparecchi elettrici, realizzò la Vetrocoke per produrre cristalli e vetri. Fu terminato l'impianto del Lingotto (1921); in­trodusse la produzione a catena (1925), assemblò auto all'estero: in Ger­mania attraverso la Nsu, in Francia la Simca. Provvide alla costruzione dell'autostrada Milano-Torino (1932); decise la costruzione di Mirafiori per triplicare la capacità produttiva (1933). Fu nominato senatore (1923). I suoi due figli Tina e Edoardo, vicepresidente della FIAT, morirono pre­maturamente (1928, 1935).

Ailly, Pierre d' (1350-1420 o 1425),
teologo e cardinale francese, che ebbe una parte di primo piano al concilio di Costanza, dove sostenne la supremazia del concilio sul papa.

Airey, Sir Richard, (1803-1881)
generale britannico. Si veda la voce scritta da Engels per The New American Cyclopœdia.

Albarracin Severino,
anarchico spagnolo, emigrato in Svizzera dopo il '73.

Albert Max (Eberlein Hugo) (1887-1944),
comunista tedesco, uno dei dirigenti della "Lega Spartaco", membro del CC del partito comunista di Germania e delegato tedesco alla conferenza di fondazione dell'Internazionale comunista. Arrestato da governo imperialista tedesco nel settembre del 1915 per propaganda anti-bellica, finì poi nelle carceri staliniane. A seguito del patto Ribbemtropp-Molotov che suggellava l’alleanza nazi-sovietica, fu tra i 570 comunisti tedeschi incarcerati nelle prigioni di Mosca che furono consegnati alla Gestapo sul ponte di confine di Brest-Litovsk.

Albertario Davide (1846-1902),
sacerdote. Fu direttore del quotidiano "intransigente" milanese l'Osservatore cattolico, fondato in contrapposizione alla corrente dei "transigenti" del clero liberale milanese. Sostenne l'astensione elettorale. Considerato tra i responsabili dei moti di Milano (1898), fu condannato a tre anni di carcere. Si avvicinò poi alle posizioni dei democratici cristiani e dei giovani Filippo Meda, Romolo Murri e Luigi Sturzo.

Albertini Luigi (1871-1941),
giornalista. Entrato nel Corriere della Sera (1896), ne fu direttore (1900-1925). Liberale conservatore si oppose a Giolitti, appoggiando Salandra e Sonnino. Fu nominato senatore (1914); interventista a fianco dell'Intesa. Partecipò alla conferenza di Washington (1921). Per la sua opposizione al fascismo fu allontanato dalla direzione del giornale dai proprietari. Si dedicò agli studi storici.

Alekseevich, Peter [Pietro il Grande] (1672-1725),
Zar russo dal 1682 sino alla sua morte. Fondò Pietrogrado e la fece capitale russa dal 1712. Assume importanza storica per il fatto di aver introdotto la cultura europea in Russia.

Alerini Charles (nato nel 1842),
membro dell'Internazionale bakuniniana, francese, redattore del foglio La solidarité révolutionnaire, che uscì a Barcellona dal giugno al settembre 1873.

Alessandro I (Romanov) (1777-1825),
imperatore di Russia negli anni 1801-1825.

Alessandro II (Romanov) (1818 - 1881),
Zar russo, successore di Nicola I Romanov. Nel 1861 abolì la servitù della gleba in Russia (“l’emancipazione dei servi”). “lo zar Alessandro Secondo abolì la servitù della gleba ed emancipò i contadini; creò i zemstvo, organi di potere locali. Nel 1864, al fine di fondare uno Stato di diritto, inaugurò un sistema giudiziario indipendente. Fiorirono le università, le arti e gli spettacoli. Nel 1914 buona parte dell'analfabetismo delle campagne - che rappresentavano l'85 per cento della popolazione - era stata riassorbita. La società sembrava coinvolta in una corrente «civilizzatrice» che la conduceva verso un'attenuazione della violenza a tutti i livelli.” [Il libro nero del comunismo, Perché? di Stéphane Courtois]
“L’emancipazione dei contadini dalla servitù della gleba in quell’anno non era in nessun modo, come pure è stato frequentemente sostenuto, il risultato dell’illuminata benevolenza di Alessandro II. Nasceva invece dal timore di un’esplosione sociale dopo l’umiliante sconfitta della Russia nella disastrosa guerra di Crimea del 1853-56, la quale, come più tardi la guerra contro il Giappone, aveva crudelmente messo a nudo il regime zarista. Non era la prima volta, e non sarebbe stata l’ultima, che la sconfitta militare rivelava la bancarotta dell’autocrazia, fornendo così una spinta potente al cambiamento sociale. Ma l’Editto di emancipazione non risolse nessuno dei problemi e, nella realtà, peggiorò considerevolmente il destino della massa dei contadini. I latifondisti naturalmente riuscirono ad appropriarsi dei migliori appezzamenti di terreno, lasciando le aree più sterili ai contadini. unti strategici quali sorgenti e mulini erano generalmente in mano ai latifondisti, i quali costringevano i contadini a pagare per accedervi. Peggio ancora, i contadini “liberati” erano legalmente incatenati alla comune di villaggio, o mir, che aveva la responsabilità collettiva della raccolta delle tasse. Nessun contadino poteva lasciare il mir senza permesso. La libertà di movimento era fortemente ostacolata dal sistema di passaporti interni” [Alan Woods – Storia del Bolscevismo, parte prima La nascita del marxismo russo].
Morì a seguito di un attentato terroristico compiuto ad opera di tal Grinevetsky, del Partito della Volontà del Popolo (Narodiki). “Dopo l’assassinio di Alessandro II, un periodo di cupa disperazione attraversò tutta la Russia… I tetti piombati (le carceri) del governo di Alessandro III coprivano un silenzio di tomba. La società russa cadde nella morsa di una rassegnazione disperata, posta come era di fronte alla fine di tutte le speranze di riforma pacifica e all’apparente fallimento di tutti i movimenti rivoluzionari. In questa atmosfera, non potevano che emergere tendenze mistiche e metafisiche.” Con queste parole Rosa Luxemburg ricordava quel cupo decennio di reazione nera.

Alessandro III (Romanov) (1845-1894),
Zar russo dal 1881, successore di Alessandro II;“uomo di statura gigantesca, forte abbastanza da piegare con le mani un ferro di cavallo, ma era intellettualmente un pigmeo. Il vero dominatore della Russia era Pobedonostsev, suo ex tutore, Procuratore del Santo Sinodo, il quale riteneva che le democrazie occidentali fossero marce, che solo il sistema patriarcale russo fosse sano, che la stampa dovesse essere messa a tacere, che le scuole dovessero essere poste sotto il controllo della Chiesa e che il potere dello zar dovesse essere assoluto”. [Alan Woods – Storia del Bolscevismo, parte prima La nascita del marxismo russo].
Nel 1887 subì un attentato (fallito) da parte dei Narodiki, tra i quali figurava il fratello maggiore di Lenin Aleksandr Ilic Uljanov, impiccato con altri quattro compagni.
Gli successe il figlio Nicola II

Alexieviev M. V. (1857-1918),
generale dell'esercito zarista, monarchico e controrivoluzionario. Dopo la rivoluzione di febbraio fu a capo dello Stato Maggiore del comandante in capo Kerenski.

Alexinski G. A. (1879 - ),
bolscevico durante la rivoluzione del 1905-07, divenne socialsciovinista, collaborando anche con vari giornali borghesi, durante la prima guerra mondiale. Nel 1917 entrò a far parte del gruppo plekhanoviano "Iedinstvo" e, nel luglio dello stesso anno, giudicato da Lenin incapace di svolgere una propaganda sistematica tra le masse, portò avanti la sua battaglia politica fabbricando, fabbricò insieme al controspionaggio dell'esercito falsi documenti per calunniare Lenin e i bolscevichi.

Althusser Louis (1918-1990),
filosofo francese che tentò di riconciliare marxismo e strutturalismo, si unì al PCF nel 1948. A quel tempo Jean-Paul Sartre, il fondatore dell'esistenzialismo che aveva combattuto nella resistenza, ed il suo collega a Les Temps Moderne, il fondatore della fenomenologia Maurice Merleau-Ponty, facevano parte di quello strato dell'intellighenzia che si era allineato sulle posizioni dell'Unione Sovietica staliniana. Nel 1945 il PCF ottenne il 25% dei voti alle prime elezioni post-belliche e l'anno successivo entrò nel primo governo della Quarta Repubblica. Dal maggio 1947, quando i altri partiti sovietici occidentali furono estromessi dai governi della zona d'influenza statunitense, fino al 1968 il PCF ottenne circa un terzo dei suffragi senza però mai aver la possibilità di entrare in nessuna compagine governativa.
Il cupo carattere tipico dell'esistenzialismo divenne ormai fuori tempo con la ripresa economica ed il boom degli anni '60 e fu così rimpiazzato dalla nuova moda dello strutturalismo, le cui basi scientifiche meglio si adattavano all'era tecnologica appena inaugurata. Negli anni '60 lo strutturalismo linguistico di Roman Jakobson, la critica letteraria strutturalista di Roland Barthes e lo strutturalismo antropologico di Levi-Strauss, godettero in Francia una vasta attenzione. Louis Althusser ed il suo allievo Michel Foucault erano anch'essi considerati rappresentanti di questa corrente. Gli strutturalisti sottolineavano la persistenza di 'profonde strutture' che sottostanno a tutte le culture umane, lasciando così poco spazio all'iniziativa umana e alla possibilità di mutazioni storiche.
Partendo dalla critica marxiana dell'empirismo, Althusser rigettò completamente il contenuto positivo della conoscenza empirica. Egli asserì che l'Essenza non può essere ritrovata nell'Apparenza, ma che deve essere scoperta attraverso la 'pratica teorica'; occorre quindi considerare "i caratteri storici nel Il Capitale [di Marx] come una parte della teoria, non come un qualcosa di reale, come un oggetto 'astratto' (concettuale) e non come un oggetto reale e concreto". Così, come in Kant, la storia 'reale' è un qualcosa che è situato altrove, dietro la 'teoria della storia' che è l'unico vero oggetto di conoscenza. Althusser inoltre rifiutò anche il concetto di contraddizione tipico della filosofia hegeliana-marxiana; egli considerava i primi capitoli del Capitale di Marx non come la chiave di lettura, ma come una barriera per la comprensione del punto di vista di Marx sulla società capitalistica, suggerì quindi ai lettori del Capitale di iniziare la lettura dalla seconda parte. In questo modo Althusser arrivò non ad una revisione, ma ad una completa negazione di Marx.
I suoi scritti più importanti comprendono Per Marx (1965) e Lenin e la filosofia (1969).

Amedeo I di Savoia (1845-1890),
figlio terzogenito di Vittorio Emanuele II, re di Spagna dal 16 novembre 1870 all'11febbraio 1873.

Amendola Giovanni (1882-1926),
dopo essere stato collaboratore della "Voce" di Papini, fondò nel 1911 con questi e con Prezzolino "L'Anima". Nel 1914 partecipò alla campagna interventista con i Gruppi nazionali-liberali da lui fondati. Dopo la guerra mondiale abbandonò il suo liberal-conservatorismo accostandosi alle posizioni di Nitti. Fu tra i protagonisti dell'Aventino. Nel 1922 fondò il gruppo antifascista Unione democratica nazionale, diffusosi soprattutto nel Mezzogiorno. Morì a seguito ad un'aggressione (non la prima) subita ad opera dei fascisti.

Andreyev, Leonid (1871-1919),
scrittore di novelle russo famoso per il suo pessimismo; fu un ardente patriota durante la prima guerra mondiale ed altrettanto ardente anti-bolscevico dopo la Rivoluzione d'ottobre, tanto da richiedere con forza (durante l'esilio) l'intervento delle potenze straniere contro il regime sovietico.

Andropov, Yuri (1914-1984),
entrò nella Komsomol all'età di 16 anni., promosso in conseguenza delle grandi purghe staliniane. Nel 1967 divenne capo del KGB. Sotto la sua leadership il KGB divenne molto più efficiente nelle sue repressioni, utilizzando più sottili mezzi di pressione, ma anche permettendo ad un vasto numero di dissidenti di lasciare l'URSS per lavorare all'estero.

Anglas, Jean Gabriel Boissy d' (1783-1864)
figlio di un ex presidente della Convenzione, deputato ministeriale e segretario della Camera sotto la Monarchia di luglio; divenuto poi bonapartista e deputato al Corpo legislativo, non fu mai deputato all'Assemblea i legislativa.

Anglès, Francoise Ernest (1807-1861),
proprietario fondiario, deputato alla Legislativa del "partito dell'ordine".

Anneke Friedrich (1818-1872),
ufficiale prussiano espulso dall'esercito per le sue idee comuniste. Fu membro della Lega dei Comunisti e tra i fondatori, nel 1848, dell'Associazione operaia di Colonia; fu editore della Neue Kölnische Zeitung e membro del Comitato dei democratici renano.

Annenkov P. W. (1812-87),
critico e pubblicista liberale russo, visse con Gogol a Roma (che gli dettò il primo volume di Anime morte) e fu amico di Turgenev. Negli anni 1853-56, insieme a Nekrasov e Turgenev forma una specie di triumvirato che gestisce le sorti della letteratura pietroburghese, collaborando alle principali riviste del tempo: "Annali patri", "Il Contemporaneo". "Annali patri" fu il più autorevole periodico democratico e occidentalista russo, in continua polemica con i giornali conservatori slavofili.
Nei suoi anni all’estero fece la conoscenza di Marx, al quale dedicò alcuni scritti (un ritratto di Marx così come questi appariva agli occhi dei borghesi russi degli anni quaranta, e la descrizione dell'incontro e delle conversazioni intervenute tra Marx e Weitling a Bruxelles il 30 marzo 1846). A parte ciò, egli non ha nessuna connessione col socialismo.
Ha scritto Puškin nell'epoca di Alessandro I (1875), Problemi storici ed estetici del romanzo "Guerra e pace" di L.N. Tolstoj (1868), Lo straordinario decennio 1838-1848 (1880, memorie).

Anteo
Personaggio mitologico, gigante della Libia figlio di Poseidone e della Terra.

Ansaldo Giovanni (1815-1859),
fondatore dell'Ansaldo (1852). Lau­reato in architettura (1836) e ingegneria, intraprese la libera professione. Dopo il 1840 viaggiò in Europa per studiare i problemi della costruzione di locomotive. Con Carlo Bombrini, Raffaele Rubattino e Giacomo F. Penco fondò l'Ansaldo, rilevando la ditta già Taylor e Prandi di Sampier-darena, per costruire locomotive per la nascente rete ferroviaria; nei sette anni della sua direzione ne furono prodotte 34. Furono costruite perfora­trici Sommelier usate per la costruzione della galleria dei Giovi, deviatoi, piattaforme per le strade ferrate, calderine, tettoie, macchine a vapore, macchine utensili, turbine e prodotti cannoni rigati per la guerra contro l'Austria. Con l'economista liberista G. Boccardo, fondò l'Istituto tecnico navale di Genova.

Antonov Aleksandr Stepanovic,
socialista rivoluzionario dal 1906; dal 1908 alla Rivoluzione di Febbraio del 1917 era stato esiliato in Siberia, e poi, come molti altri socialisti rivoluzionari, aveva aderito al regime bolscevico e aveva svolto le mansioni di capo della milizia di Kirsanov, il suo distretto natale. Nell'agosto del 1918 aveva rotto con i bolscevichi e aveva assunto la guida di una delle innumerevoli bande di disertori che controllavano la campagna.
Nell'agosto del 1920, quando nel distretto di Kirsanov scoppiò l'insurrezione contadina, Antonov creò un'organizzazione di milizie (che al suo apogeo era costituita da oltre 50 mila uomini armati) e un notevole servizio di informazione che si infiltrò persino nella Ceka di Tambov.
Sotto la guida di Antonov, l'insurrezione contadina, che all'inizio non si distingueva in nulla da centinaia d'altre scoppiate in Russia e in Ucraina negli ultimi due anni, in quel bastione tradizionale dei socialisti rivoluzionari si trasformò in un movimento insurrezionale ben organizzato.

Antonov-Ovseyenko, (l884-l938)
come vicepresidente bolscevico del Comitato militare rivoluzionario, guidò l'attacco al Palazzo d'Inverno, noto esponente militare sovietico. Al II Congresso dei Soviet di tutta la Russia divenne membro del Comitato per la Guerra e la Marina. Nel 1924, come capo commissario politico dell’Armata rossa, propose a Trotsky di prendere il potere manu militari.
Nel 1936 venne mandato a Barcellona allo scopo di prendere provvedimenti contro il POUM, l’anno successivo fu però fatto arrestare dagli stalinisti con l'accusa di "trotskysmo". Non si hanno notizie certe sulla sua morte: secondo talune versioni sarebbe stato fucilato in Spagna per ordine di Stalin, secondo altre sarebbe morto nelle carceri russe. In ogni caso si ritiene che la sua morte sia avvenuta tra la fine del '38 e gli inizi del '39.
"da giovane ufficiale prese parte all'insurrezione di Sebastopoli del 1905. Menscevico durante gli anni della reazione, émigré durante la guerra, fu colega di Trotsky al Nashe Slovo, a Parigi; divenne bolscevico una volta ritornato in Russia. Politicamente vacillante ma di carattere coraggioso e turbolento, capace di iniziativa e di improvvisazione — Antonov-Ovseenko, benchè allora poco conosciuto, ha giocato una parte assolutamente non insignificante nei futuri eventi della rivoluzione" [Leon Trotsky, 1930, Storia della rivoluzione russa, volume secondo, I tentativi controrivoluzionari, capitolo 24: Le giornate di luglio]. "Antonov-Ovseönko era per natura un impulsivo ottimista, assai più adatto all'improvvisazione che al calcolo. Come ex piccolo ufficiale, possedeva un certo grado di conoscenze militari [...] per il Nashe Slovo scriveva articoli riguardanti la situazione militare, rivelando spesso buone doti strategiche" [Ibidem, volume terzo, Il trionfo dei Soviet, capitolo 46: L'insurrezione di ottobre].

Applegarth, Robert (1833-1923),
segretario della Società dei carpentieri (1862). Marx scrisse a Engels (il 4 Dicembre 1869) che Applegarth era "molto importante" poiché era considerato nel parlamento inglese "il rappresentante ufficiale delle trade-union inglesi". Insieme a Odger e Allan (della Società degli ingegneri) egli era parte della cosiddetta "Junta", la più rappresentativa del "nuovo modello" trade unionista. Marx raccontò a Engels che, dopo il dibattito finale sulla questione irlandese, venne informato da Applegarth che "un eminente membro della Camera dei Comuni" aveva dato ordine a "un eminente membro della Camera dei Lords" di chiedere ad Applegarth se egli aveva intenzione di votare per l'abolizione della proprietà privata al Congresso di Basilea [6-12 Settembre, 1869] dell'Internazionale. Applegarth avrebbe voluto "dare a quei tizi una risposta decisa" e perciò chiese a Marx di scriverla in sua vece. Malgrado il suo pessimo stato di salute e i diversi impegni, Marx gli scrisse "otto pagine difficili da digerire" sulla "proprietà terriera e la necessità della sua abolizione", ma Applegarth cambiò poi idea.

Ardissone Vincenzo A. (1885-1964) ,
diresse l'ILVA (1922-1938). Ra­gioniere, ricoprì incarichi di responsabilità nella Ligure metallurgica di Se­stri Ponente, nell'Elba e nell'ILVA, legandosi al gruppo dirigente di A. Odero. Estromessi gli Odero dall'lLVA da Max Bondi, fece parte del CdA delle Ferriere di Voltri (1918). Dopo l'uscita di scena di Bondi, fu diretto­re generale dell'ILVA. Eletto al parlamento (1929 e 1934); fu presidente dell'Associazione Industriali metallurgici. Lo smobilizzo delle banche miste (inizi anni '30) e il passaggio alla Sofindit di aziende controllate dalla Co-mit portarono a mutamenti nel gruppo dirigente dell'ILVA. Con l'entrata di Sinigaglia, si oppose al piano della siderurgia a ciclo integrale. In segui­to rimosso dalla direzione dell'ILVA, fu nominato a capo delle aziende commerciali della Finsider. Fu tra i fondatori e presidente della Fulgor di Genova (1947); nel CdA dell'Immobiliare ligure, Vincent-Silos di Livorno, San Giorgio, Piaggio e assicurazioni Levante.

Arsenio (350-445),
nobile diacono romano, già precettore dei figli dell'imperatore Teodosio. Si ritirò come eremita nel deserto della Tebaide, in Egitto.

Askew John Bertram,
tra i capi della Federazione socialdemocratica e del Partito socialista inglese negli anni della prima guerra mondiale. Fece da corrispondente inglese del Vorwärts (organo della socialdemocrazia tedesca) e si oppose alle politiche scioviniste del movimento inglese, definendo Hyndman "nazionalista borghese". Aiutò molti esuli socialisti in Gran Bretagna (tra cui Petrov) durante il conflitto bellico.

Asquith, Herbert Henry (1852-1928),
uomo politico inglese, liberale, Primo Ministro fino al 1916, sostituito da Lloyd Gorge.

Auer Ignaz (1846-1907),
operaio tedesco, segretario del Partito (marxista) di Eisenach. Deputato al Reichstag, pressocchè senza interruzioni, dal 1877 fino alla sua morte. Rosa Luxembrug, in Riforma Sociale o Rivoluzione?, lo indica come uno dei membri delle correnti opportunistiche, che “nel nostro movimento datano già da lungo tempo se se ne prendono in considerazione le manifestazioni sporadiche, come nella famosa questione delle sovvenzioni alle compagnie di navigazione a vapore”, nella quale la maggioranza del gruppo parlamentare socialdemocratico (tra cui, appunto, Auer) non si oppose alla proposta di Bismarck di votare un sussidio di 4 milioni di marchi alle compagnie di navigazione nel quadro della nuova politica imperialistica.

Austerliyz Friedrich (1862-1931),
uno dei capi del Partito socialdemocratico austriaco, socialsciovinista.

Aveling Edward Bibbins (1851-1898),
giornalista e scrittore inglese, marito di Eleanor (1884), la figlia più giovane di Marx. Fu co-traduttore del primo volume del Capitale; membro della Federazione socialdemocratica dal 1884. In seguito fondò la Socialist League e organizzò (negli anni '80 e '90) il movimento di massa degli operai non specializzati e dei disoccupati. Partecipò come delegato al Congresso del 1889 dell'Internazionale.

Avilov N. P. (Glebov N.) (1887-1942),
membro del partito bolscevico dal 1904, dopo l'ottobre '17 entrò a far parte del consiglio dei commissari del popolo come commissario delle poste e dei telegrafi, occupò poi altre cariche di responsabilità negli organismi statali, militari, sindacali e di partito.

Avksentev Nikolai (1878-1943), (anche Avxentiev)
leader dei socialisti-rivoluzionari; fu ministro degli affari interni sotto Kerensky. Durante la rivoluzione russa del 1917 fu alla presidenza del "Consiglio della Repubblica russa" (Preparlamento) di ispirazione controrivoluzionaria. Dopo l'Ottobre fu tra gli ispiratori delle rivolte controrivoluzionarie e nel '18 fu membro del cosiddetto "Direttorio di Ufà". In seguito emigrò all'estero.

Axelrod Pavel (1850-1928),
russo, tra i fondatori del Gruppo per l'Emancipazione del Lavoro; dopo il II Congresso dell'RSDLP divenne menscevico. Centrista durante il conflitto mondiale. Dopo la rivoluzione democratico-borghese del febbraio fu membro del Comitato Esecutivo del Soviet di Pietrogrado. Dopo l'Ottobre, trovatosi all'estero, propagandò l'idea dell'intervento armato contro la Russia sovietica.
Axelrod formulò la teoria della rivoluzione "in due tempi". In una prima fase il proletariato avrebbe dovuto appoggiare una rivoluzione borghese per favorire la costruzione del capitalismo, raggiunto e consolidato quest'obiettivo, la lotta avrebbe dovuto orientarsi alla costruzione del socialismo.

Azaña Manuel y Diaz (1880-1940),
letterato spagnolo, fu editore de La Pluma, una rivista letteraia. Divenne attivo nel movimento rivoluzionario che depose nel 1931 Alfonso XIII; venne allora nominato dapprima Ministro della Guerra e poi Primo Ministro. Benchè riformista, venne fatto arrestare dai sui nemici politici. Uscito dal carcere divenne nuovamente Primo Ministro e poi Presidente. Conclusasi la guerra civile con la vittoria dei franchisti, fu costretto (nel 1939) all'esilio in Francia.


Ultima modifica 28.06.2001